L'idea di questo blog nasce mentre ero ancora in giro per la Namibia con i miei compagni d'avventura. Avevamo tutto quello che ci occorreva: le foto, un diario di viaggio e la voglia di raccontare un'esperienza fantastica.

Tappa Nr. 6: Sossusvlei

8 agosto 2007

Dal Tolou's Lodge siamo partiti in direzione Sossusvlei per vedere il deserto della Namibia. Ormai le strade asfaltate sono un ricordo, si viaggia solo su terra battuta che, tutto sommato, non è male. Durante i nostri trasferimenti incontriamo spesso operai alla guida di gigantesche macchine (simili a spazzaneve) che spianano la strada. Ormai il cassone del pick-up è pieno di polvere, meno male che Gianni ha portato con se un po' di sacchetti dell'immondizie dove infiliamo i nostri zaini. La sabbia è diventata parte integrante dei nostri trasferimenti. Prima di entrare a Sossuslvei (è un parco e bisogna pagare l'ingresso) ci fermiamo a Sesriem per vedere un piccolo canyon (niente a che spartire con il Fish River Canyon). Il canyon è piccolo e si può scendere fino sul fondo per percorrerlo a piedi. Finita la visita al canyon siamo andati a Sossulvei. Ci siamo fermati alla mitica Duna 45, che si chiama così perchè si trova a 45 chilometri da Sesriem. Io e Luana siamo saliti in cima e abbiamo fatto delle foto. La duna è popolata da strani scarafaggi che corrono continuamente avanti e indietro. La sabbia è rossa e l'umidità è quasi assente. Prendendo tra le mani la sabbia non ne rimane attaccato nemmeno un granello sulla pelle. Si sta facendo tardi e decidiamo di raggiungere il lodge, il Kulala Wilderness Camp e rimandiamo a domani la visita completa alle dune di Sossusvlei. Il lodge si strova nella savana e prima di farci vedere i nostri alloggi ci fanno firmare un documento nel quale solleviamo i proprietari da qualsiasi responsabilità nel caso venissimo aggrediti dagli animali che popolano il territorio. La zona è famosa per il mitico scorpione namibiano. La bellissima ragazza che ci ha fatto firmare il documento si affretta a precisare che
in quella zona non vedono scorpioni da almeno sei mesi. Comunque il lodge è dotato di bombolette insetticide di ogni genere (mi domando se fanno effetto anche sullo scorpione namibiano) e di un segnalatore acustico in caso ci si trovi in pericolo (il segnalatore acustico altro non è che una bomboletta-tromba di quelle che si usano allo stadio). Per il resto il lodge è davvero di gran lusso, sembra un posto per ricconi in cerca di avventure comode. La cena si svolge su di un'unica grande tavolata dove tutti gli ospiti si ritrovano in quella che chiamano la family table. Vicino a me siedono un gruppo di italiani (quelli li trovi ovunque!!!). Dai loro modi e dai loro discorsi le mie sensazioni iniziali trovano conferma: il posto e proprio per ricconi in cerca di avventure comode. Il piatto forte della serata è uno stufato di orice piccante davvero delizioso. Luana sembra non gradire il piccante, quindi io e Alberto ci "sacrifichiamo" e mangiamo anche la sua parte. Si va a letto. Mi infilo sotto le coperte e sento un qualcosa di caldo e peloso tra le lenzuala. Dopo il documento che ci hanno fatto firmare e la storia degli
scoprioni namibiani (spero non sia uno scorpione perchè dalle dimensioni che riesco intuire dal breve contatto avuto deve essere qualcosa che non lascia scampo nemmeno ad un orice) mi faccio prendere dal panico e lancio un urlo. Gianni mi guarda atterito mentre io tolgo in tutta fretta coperte e lenzuola dal letto per vedere quello che c'è sotto. Mi trovo di fronte una innocua boule dell'acqua calda ricoperta di una strano panno peloso. Alla sera, mentre gli ospiti cenano il personale prepara le camere inserendo una boule nel letto. Detto per inciso: quella sera faceva veramente caldo e della boule non se ne sentiva proprio la necessità...

9 agosto 2007

Alla mattina sveglia alle 4.30 per visitare le dune di Sossusvlei (quelle che stanno oltre la duna 45). Ci presentiamo di buon'ora per cogliere la luce dell'alba. La strada che porta alle dune è asfaltata tranne che per l'ultimo tratto. L'ultima parte di strada è riservata ai 4x4. Decidiamo di proseguire con il nostro mezzo (nonostante ci siano le navette). Inseriamo le quattro ruote motrici, il blocco del differenziale e le ridotte. Dopo qualche centinaio di metri ci insabbiamo. Per fortuna abbiamo i mitici sacchetti delle immondizie di Gianni. Li infiliamo sotto le ruote per aumentare la presa e riusciamo a venirne fuori. Nel frattempo due ragazzi di Novara si sono insabbiati pure loro. Li aiutiamo a venirne fuori. Decidiamo di tornare indietro e di farci portare dalle navette. Sulla strada del ritorno incontriamo una coppia di ragazzi spagnoli che si sono anche loro insabbiati. Il loro caso è più disperato visto che il differenziale posteriore è completamente sommerso dalla sabbia. Togliamo la sabbia e con l'aiuto dei mitici sacchetti e delle nostre braccia riusciamo a tirare fuori anche loro. A questo punto giungiamo in prossimità del parcheggio dove si trovano le navette e dopo un po' di attesa ne prendiamo una che ci porta alle dune. Lo spettacolo è davvero bello. Qui, oltre agli scarafaggi, ci sono delle formiche rosse di dimensioni gigantesche. Il caldo si fa sentire ed è ora di prendere la strada che ci porta a Swakopmund. L'escursione a Sossusvlei meritava più tempo ma dobbiamo partire per evitare di trovarci in piena savana dopo il tramonto.

Tappa Nr. 5: Tolou's Lodge

7 agosto 2007

Siamo partiti da Aus alla buon'ora (come al solito) per dirigerci al Tolou's Lodge. La nostra meta sono le dune del deserto a Sossusvlei ma il tragitto da Aus era troppo lungo così (durante la pianificazione del tragitto in Italia) abbiamo previsto una sosta a questo lodge. In effetti il soggiorno al Tolou's Lodge è stata un'avventura davvero unica. Anzitutto il lodge è gestito da una coppia (marito e moglie) che possiamo definire non più giovanissimi.
Nonostante siano dei bianchi, da come ti raccontano del loro paese traspare un vero e proprio amore per la terra nella quale vivono. Discendenti di coloni tedeschi, sono ormai diventati dei veri e propri africani e credo che non baratterebbero per nulla al mondo il loro sperduto lodge in mezzo alla Namibia. Il marito, Jan, è un tipo davvero unico. Ha una strana macchina (che presumo sia stata costruita in casa) con la quale porta i turisti in cima alle dune di sabbia. Il mezzo sfida tutte le leggi della sicurazza stradale ma, in compenso, è in grado di portarti fino in cima alle dune. Se volete provare l'emozione di salire a tutta velocità sulle prime dune del deserto della Namibia dovete andare al Tolou's Lodge.
Jan è un Ferrarista sfegatato (non a caso il suo strano mezzo è dipinto tutto di rosso) e con gli italiani è molto cordiale e parla molto volentieri del campionato di Formula 1. Anche quando guida questa persona di circa settant'anni sembra un pilota sul circuito di Monza. Non vi dico quando sale sule dune!!! Si è pure insabbiato due volte ma, senza battere ciglio, ne è venuto fuori senza che gli venisse dato il minimo aiuto. Con un grande aplomb (oserei dire più da inglese che da tedesco) dopo il secondo insabbiamento ha detto: "Sorry for the wasting time". In cima alla duna abbiamo ammirato il tramonto e anche a Jan sono venuti gli occhi lucidi nel vedere la nostra emozione per quello spettacolo meraviglioso. Una brava persona e anche di gran cuore. Non ha la televisione e per vedere il campionato di Formula 1 deve andare nel paese vicino. Alla sera abbiamo guardato le stelle. Il cielo era stupendo e si potevano vedere le costellazioni fin quasi sulla linea dell'orizzonte. La Via Lattea era uno spettacolo unico. Anche qui il freddo alla sera si faceva sentire e per tutta la notte ha tirato
forte il vento.

Tappa Nr. 4: Aus

6 agosto 2007

Come al solito ci siamo svegliati presto e alla buon'ora siamo partiti da Ai-Ais per raggiungere Aus. La zona è famosa per i suoi cavalli selvaggi abbandonati dai coloni tedeschi. La temperatura sfiora i zero gradi e la gente del posto ci dice che siamo stati fortunati perchè in giornate come questa è anche possibile trovare la neve. a dire il vero non mi sarebbe dispiaciuto trovare la neve in Africa, un'esperienza davvero unica quella di poter raccontare di aver visto la neve al mese di agosto in Africa. Il punto di avvistamento dei cavalli è situato in mezzo ad una pianura. Per arrivarci occorre fare un breve tratto di strada sterrata molto accidentata. Nulla di proibitivo, per carità, ma occorre guidare con una certa prudenza. Appena giunti sul posto abbiamo visto arrivare una piccola mandria di cavalli al galoppo. E' bellissimo vedere questi cavalli selvaggi muoversi liberamente nella savana, il rumore dei loro zoccoli arriva alle nostre orecchie quasi ovattato e, incantati, li guardiamo andare via nella stessa direzione da dove erano arrivati.
Il lodge è davvero bello e si mangia bene. La stanchezza si fa sentire e il tempo non invoglia a stare in giro così questa sera decido di andare a letto presto (saranno circa le nove).

Dal diario di Gianni:
il viaggio è stato tranquillo, abbiamo visto gli springbok, una specie di piccola antilope, poi gli struzzi e i cavalli selvaggi vicino ad Aus. Non abbiamo pranzato se non qualche biscotto. Abbiamo visto il favoloso treno namibiano a nafta [..] La cena è stata ottima (non come ieri sera): passato di verdure, ottima carne di selvaggina, pollo al curry e un eccellente dolce con crema alla vanigla. Il vino è del Sudafrica e abbiamo degustato un ottimo Sangiovese. Sono le 21 e Renato sta già quasi dormendo. Si va letto con il cibo!!! C'è un tempo da lupi: piove tira un forte vento e fa freddo. Buona notte.

Tappa Nr. 3: Fish River Canyon


5 agosto 2007

Ci siamo alzati alle 6:30. Abbiamo fatto una colazione abbondante. In Namibia la prima colazione è alla tedesca per cui uova, bacon e salsicce sono sempre presenti. Siamo partiti da Keetmanshoop per dirigerci al Fish River Canyon. Sulla strada ci siamo fermati alla Naute Dam, una diga costruita tra il 1970 e il 1972 ed è la seconda diga pù grande della namibia con una capacità di 83 milioni di litri cubi. Da qui siamo andati al Fish River Canyon. Il canyon è lungo 160 kilometri e raggiunge i 550 metri di profondità. La leggenda narra che gli uomini decisero di eliminare il gigantesco serpente Koutein Kooru, che mangiava il loro bestiame. L'animale, strisciando per scappare alla collera degli uomini creò il canyon. In realtà il canyon è costituito da due spaccature, una scavata sul fondo dell'altra. La più antica (che raggiunge i 27 kilometri di ampiezza) è dovuta a movimenti tettonici avvenuti 350-120 milioni di anni fa. La seconda è opera del fiume dopo la glaciazione avvenuta due milioni di anni fa. La vista del canyon toglie il fiato, credo che le foto scattate e i video che abbiamo girato non siano in grado di trasmettere le sensazioni che abbiamo provato di fronte a quello spettacolo della natura. Siamo colpiti da un vento incessante, il sole è caldo ma la temperatura non passa mai i 26 gradi. Ai bordi del canyon vive una colonia di scoiattoli che, senza il minimo timore, si avvicinano a pochi passi da dove ci troviamo con grande curiosità. Alla sera abbiamo allogiato ad Ai-Ais, una località termale costruita ancora quando la Namibia era territorio Sudafricano. Il posto è bello, gli appartamenti dove abbiamo alloggiato sono enormi ma l'incuria regna sovrana. All'ingresso
del centro termale un cartello ci avverte che stanno rinnovando l'intero impianto e si scusano per eventuali disguidi. Il centro termale è bello (c'è anche una piscina con l'acqua calda che arriva dalle terme) ma, in effetti, necessita di un po' di manutenzione. Qui un babbuino è salito sul balcone dell'appartamento mio e di Gianni per poi entrare nell'appartamento di Luana e Alberto. Ho immortalato l'animale in una foto dove lo si vede scendere dal balcune aggrappato al canale di scolo della grondaia.
Alla sera abbiamo fatto il primo bucato e alla mattina era già tutto asciutto

Tappa Nr. 2: Keetmanshoop

4 agosto 2007

La nostra meta è il Fish River Canyon ma in un sol giorno è impossibile raggiungerlo, così abbiamo previsto una tappa a Keetmanshoop. La strada da Windhoek a Keetmanshoop è asfaltata e non presenta nessun pericolo. Nei pressi di un posto di blocco della polizia bisogna rallentare e attendere un loro segnale prima di ripartire.

Alla sera abbiamo mangiato in albergo. Io mi sono preso un bel Cordon Bleu davvero delizioso e molto grande (nulla a che vedere con quelli surgelati che ci sono dalle nostre parti). La cameriera di colore era davvero carina, molto simpatica e con un gran sorriso.

Dal diario di Gianni:
la cameriera è molto carina, si è anche prestata per una foto con tutti noi. Renato ha mostrato un debole... [ ] Sono le dieci di sera ma sembra mezzanotte. La cittadina è carina ma non affidabile, specie la sera. Dimenticavo: questa mattina abbiamo visto dei babbuini lungo la strada.

Tappa Nr. 1: arrivo a Windohek

3 agosto 2007

Siamo arrivati a Windhoek con un volo Air Namibia da Francoforte. Era incredibile vedere quanti tedeschi si imbarcavano per la Namibia ma, evidentemente, c'è ancora un certo feeling con la ex-colonia. Il volo con Air Namibia è stato impeccabile, il vettore africano è di prim'ordine. Abbiamo viaggiato su un Airbus nuovo di zecca e il servizio è stato ineccepibile. All'arrivo a Windhoek abbiamo cambiato subito gli euro in contanti che avevamo con i dollari namibiani. Il cambio lo abbiamo fatto direttamente alla banca che si trova nell'aereoprto appena usciti dalla zona del ritiro bagagli. Ci hanno consegnato un foglio dove era indicato l'importo cambiato, le commissioni pagate, nome della persona che ha effettuato il cambio e il suo numero del passaporto. Al ritorno, con questo foglio, è stato possibile presentarsi ad un altro ufficio cambi per cambiare i dollari avanzati in euro. Per 22 giorni abbiamo cambiato 1000 Euro a testa. In realtà il costo della vita in Namibia non è alto e abbiamo avanzato qualche dollaro. All'aereoporto ci attendeva una persona del noleggio auto che ci a portato in città per ritirare il pick-up. Dopo il tramonto, circa le sei di sera, è bene stare attenti quando si gira per Windhoek. Abbiano notato un gruppetto di ragazzini (avranno avuto circa dieci anni) dediti al borseggio e, quindi, abbiamo preferito andare a magiare e interrompere la nostra visita serale della città. Va detto che alla sera, a parte pub e ristoranti, non c'è molto da vedere in quanto i negozi chiudono dopo il tramonto. Siamo andati a mangiare da Joe's Beerhouse. Il posto è abbastanza grande ma conviene prenotare perchè alla sera è sempre pieno. E' un locale alla moda, qui si ritrova la gioventù (e non solo) di Windhoek. Se volete una serata a base di carne e musica e incontrare un sacco di gente questo è il posto ideale. Abbiamo mangiato carne grigliata di Zebra, Springbok (è una gazzella) e Orice (è un antilope). La carne di Zebra è un po' dura ma è comunque molto buona, lo springbok e l'orice sono invece superlativi. Qui abbiamo conosciuto un professore tedesco che è andato ad insegnare in Namibia con la sua compagna danese. Lui era originario di Norimberga. Quando me l'ha detto mi è tornato alla mente di quand'ero bambino e mio padre lavorava per la Grundig e in più di un'occasione io e mia madre l'abbiamo accompagnato in Germania. Ho un grande ricordo di Norimberga e del suo zoo.

Era così giunto a termine il mio primo giorno in Namibia. Stavo prendendo coscienza del fatto che per la prima volta nella mia vita era giunto in Africa. Stavo per visitare un paese straordinario abitato da gente straordinaria. Un paese cosmopolita, molto più moderno ed emancipato di quanto possiamo immaginare. Un paese dove diverse tribù si mescolano tra loro, dove i namibiani e i turisti diventano un tutt'uno con la natura che li circonda. Era il mio primo giorno di un'avventura straordinaria che sarebbe duranta per altri 21 giorni.

Raccolta Differenziata


Questa foto l'ho scattata nei pressi del Fisher River Canyon ed è un preciso segnale di grande civiltà. Per fare della raccolta differenziata basta riclicare e colorare dei bidoni usati ed avere tanta buona volontà. Quando i namibiani buttatono via del materiale metallico o del vetro sanno dove gettarlo. E da noi? Siamo sempre sicuri di gettare le nostre immondizie nel posto giusto?

Devo aggiungere che le grandi città della Namibia come Windhoek e Swakopmund sono tutte di una pulizia davvero invidiabile. Sui marciapiedi è possibile camminare tranquillamente, senza fare lo slalom tra i "ricordini" lasciati dai nostri amati amici a quattro zampe. E da noi? Come sono i marciapiedi della vostra città?