L'idea di questo blog nasce mentre ero ancora in giro per la Namibia con i miei compagni d'avventura. Avevamo tutto quello che ci occorreva: le foto, un diario di viaggio e la voglia di raccontare un'esperienza fantastica.

Tappa Nr. 10: Epupa Falls

15 agosto 2007

Partiamo come sempre alla buon'ora per le Epupa Falls. Il programma originale non prevedeva questa tappa, tuttavia il giorno precedente abbiamo incontrato una coppia di italiani che proveniva dalle cascate e ci hanno detto che quest'anno il fiume era in piena e lo spettacolo era davvero unico. In effetti prima di andare a vedere le Epupa Falls è bene accertarsi che vi sia acqua in abbondanza in modo tale da poter godere di un bello spettacolo. La tappa di oggi prevede quindi una deviazione per le cascate per poi andare al nostro lodge sul Kunene (come previsto da programma) entro sera. L'unico problema è il carburante. Da questo momento non ci sono più distributori fino alla nostra tappa in direzione Ermo Game Farme. I chilometri, con la deviazione, sono tanti e rischiamo di rimanere a secco lontani da un distributore. Un tizio del lodge chiama un suo amico a Ongawati che vende carburante. il paese è più o meno sulla strada per le Epupa Falls per cui ci va bene. il tizio ci tiene una tanica di carburante. Arrivati ad Ongawati cerchiamo il tizio che vende il carburante. Il posto è una specie di officina e ci troviamo di fronte una donna Herrero con un gran senso per gli affari. Anzitutto ci dice che non ha gasolio ma solo benzina (e il nostro pick-up, guarda caso, va proprio a gasolio). Ci dice che il gasolio se lo deve procurare e che sarà disponibile al nostro rientro dalle cascate. il problema è che vuole i soldi in anticipo. Non abbiamo scelta: paghiamo e ci dirgiamo alle cascate, sperando di trovare il nostro gasolio al ritorno. Sulla strada per le cascate incontriamo un gruppo di pastori angolani che tornavano al loro paese. Guidavano una mandria di almeno duecento capi. I bovini occupavano l'intera carreggiata della strada e con il fuoristrada non riuscivamo a superarli. Intrappolati in mezzo agli animali procedavamo a passo d'uomo. Ad un certo punto uno dei pastori a cavallo, il più anziano, ci fa cenno se abbiamo dell'acqua. In auto abbiamo un paio di bottiglie uno dei giovani del gruppo si avvicina al finestrino e gli diamo una bottiglia. Il ragazzo ci ringrazia calorosamente, gli occhi gli diventano lucidi, probabilmente era da tempo che non bevevano e il sole picchiava forte. Il ragazzo inizia a correre davanti a noi per spostare il bestiame e lasciarci lo spazio per superare. Per un po' riusciamo a proseguire poi ci troviamo di nuovo intrappolati nella mandria. il ragazzo ci fa ancora strada. Gli diamo l'altra bottiglia. Ci ringrazia ancora. Ha un grande sorriso e nonostante il taglio di capelli che sembra un moicano ha l'aria da bravo ragazzo. Per la prima volta da quando sono in Africa ho percepito con mano la miseria e il valore di un goccio d'acqua. Se pensiamo a quanta ne sprechiamo noi... Sono stato comunque contento che, nonostante la povertà, si può ancora trovare tanta bontà d'animo e onestà. Ho un solo rimpianto. Nel cassone del pick-up avevamo altri quindici litri d'acqua. Avremmo dovuto fermarci e daglierne almeno altri dieci, ma non l'abbiamo fatto. Non per egoismo e nemmeno per paura (si vedeva chiaramente che quei pastori erano brava gente) ma forse solo per pigrizia. Quando ci ripenso mi sento ancora in colpa. Alla fine il ragazzo riesce a spostare tutti i capi dalla strada, li superiamo e proseguiamo.

Arriviamo alle Epupa Falls. La deviazione ne è valsa la pena, lo spettacolo è davvero unico. Dopo chilometri e chilometri di deserto ci troviamo di fronte ad una striscia di florida vegetazione. Una spessa linea verde tracciata sull'eterno marrone del deserto. L'acqua nebulizzata sale dal fondo delle gole formando arcobaleni i cui colori scintillano alla luce del sole africano. Il suono delle cascate copre le nostre voci con la sua assordante cacofonia e molto spesso finiamo con il parlarci a gesti. Sull'altra sponda del fiume inizia il territorio angolano. In prossimità delle cascate c'è un camping che impedisce di costeggiare una parte del fiume. Ma va bene anche così. Dopo un giro alle cascate riprendiamo la strada in direzione del nostro lodge sulle rive del Kunene. Passiamo per Ongawati per ritirare il gasolio. Quando ci portano la tanica Alberto ha il dubbio che sia benzina. Inizia un'estenuante trattativa per portare via la tanica in modo tale da far controllare da qualcuno se quello è veramente gasolio o benzina. Ma il tizio non ne vuole sapere. La tanica non la vuole mollare, bisogna riempire il serbatoio subito. Arriva un altro ragazzo e ci assicura che quello nella tanica è gasolio. Ha la faccia onesta ma il dubbio ci rimane. Decidiamo allora di farci riempire due taniche di plastica da cinque litri. Naturalmente perdiamo i soldi che abbiamo anticipato ma intanto abbiamo almeno dieci litri di carburante (che non siamo ancora sicuri se sia benzina o gasolio). Dopo qualche chilometro decidiamo ugualmente di mettere nel serbatoio il carburante che ci hanno dato. Il fuoristrada non ha nessun problema, evidentemente era gasolio.

Arriviamo prima del tramonto al Kunene River Lodge. Il posto è bello e ci attendono due giorni di riposo in riva al fiume.