L'idea di questo blog nasce mentre ero ancora in giro per la Namibia con i miei compagni d'avventura. Avevamo tutto quello che ci occorreva: le foto, un diario di viaggio e la voglia di raccontare un'esperienza fantastica.

Tappa Nr. 7: Swakopmund

9 agosto 2007

Partiamno da Sossuslvei in direzione Swakopmund verso mezzogiorno. Ci attende una tappa di 384 chilometri ed è meglio arrivare in città prima del tramonto. Io e Alberto ci alterniamo alla guida. Durante il mio turno cerco di andare un po' veloce onde evitare di trovarmi tra il deserto e la savana dopo il tramonto. Il percorso prevede l'attraversamento di due passi: il Gaub e poi di seguito il Kuiseb. Entrambi i passi mi costringono ad andare molto lentamente. La strada è dissestata e non esistono guardrail, e il tempo passa. Vedo il sole che incomincia a tramontare e, appena superati i due passi, incomincio a dare gas. La strada che va dal Kuiseb Pass a Walvis Bay è rettilinia, sembra non finire mai e, nonostante sia in terra battuta, invoglia a correre. Faccio alcuni tratti anche a 140 km/h. Alberto mi consiglia di moderare la velocità ma molto spesso raggiungo comunque i 120 km/h. Questo è un tratto di strada molto pericoloso e che trae in inganno. Molti turisti vedono la strada dritta e tendono a correre. Bisonga ricordarsi che la strada è comunque in terra battuta e non è raro incappare in buche o tratti dissestati. Al nostro ritorno a Windhoek (prima di tornare in Italia) abbiamo appreso che quattro spagnoli si sono ribaltati con la loro auto proprio nello stesso tratto di strada dove anch'io sono andato particolarmente veloce. Gli spagnoli hanno dato la colpa alla velocità sostenuta a cui stavano andando. Purtroppo due di loro erano particolarmente gravi ed erano stati trasferiti a Cape Town, in Sudafrica. Oggi mi rendo conto che siamo stati fortunati, forse è meglio affrontare una strda in Namibia dopo il tramonto che a 140 km/h in pieno giorno. Durante il tragitto ci imbattiamo in una colonia di babbuini. Ci fermiamo e facciamo un po' di foto. E' ormai il tramonto quando arriviamo a Walvis Bay ma da quel punto in avanti la strada per Swakopmund è asfaltata ed è ben tenuta per cui mi rilasso e mantengo un'andatura più tranquilla. Arriviamo all'Hotel à la Mer, alle 18:30. Per il giorno seguente Luana vuole andare a fare un'escursione guidata per vedere le foche. Lei ed Alberto prenotano l'escursione mentre io e Gianni optiamo per una giornata intera da dedicare alla città. Intanto si fa tardi e dobbiamo prenotare la cena per la sera. Il tizio dell'albergo ci consiglia un paio di posti. Uno è già tutto prenotato (anche per la sera seguente). Ne troviamo un'altro, molto bello il Zur Kupferpfanne, un ristorante che è anche un piccolo museo dove ci sono foto e cimeli dell'epoca coloniale tedesca. Il ristorante è gestito da un signora bianca dall'aspetto decismente teutonico, oserei dire prussiano. La cameriera di colore che è affidata al nostro tavolo è molto simpatica e ci porta il menu... in tedesco!!! Guardando bene mi accorgo che ad ogni pagina in tedesco c'è n'è un'altra in inglese, meno male... Gli avventori del ristorante sono tutti bianchi e parlano in tedesco, Swakopmund è un pezzo di Germania trapiantato in Africa. Decidiamo di mangiare pesce, perchè a Swakopmund si mangia pesce e perchè sono giorni che mangiamo solo carne. Ci prendiamo un antipasto di ostriche (sei a testa) un bel piatto pesce misto, dolce, acqua e due bottiglie di spumante. Il tutto per poco più di 500 $ Namibiani (circa 50 Euro) in quattro.


10 agosto 2007

Alberto e Luana sono partiti per l'escursione in mare mentre io e Gianni andiamo un po' in giro per la città. Swakopmund è un posto straordinario, ancora una volta la Namibia riesce a sorprenderci. Il giorno prima ci trovavamo immersi nelle sabbie del deserto e ora ci troviamo nel bel mezzo di una città prussiana di fine '800. I palazzi della città mantengono integralmente l'architettura coloniale tedesca, bellissimo il vecchio faro nonchè la prigione. Non mancano luoghi di interesse come il museo dei trasporti, un rettilario (un po' spartano) e l'acquario.
Abbiamo fatto la spesa. I supermercati sono rifornitissimi, il reparto macelleria è un vero e proprio Paradiso per gli amanti della carne.
Alla sera siamo tornati al solito ristorante e poi abbiamo fatto quattro passi. La città è davvero sicura e si può girare tranquillamente a piedi fino a tardi.